La Medicina dello Sport – come è noto – è una specializzazione polidisciplinare integrata in quanto accerta l’idoneità sportiva e valuta i comportamenti dell’organismo e le modificazioni morfo-funzionali indotte dall’attività sportiva stessa affinché permangano comunque nei limiti fisiologici di ciascuno onde non vi sia danno ma vantaggio in ambito psico-fisico.

 

La Medicina dello Sport, per il suo scopo di proteggere i soggetti che praticano o vogliono praticare attività fisica e sportiva, non rappresenta una imposizione limitativa ma un aiuto per il soggetto interessato affinché sia consigliato nella scelta e seguito nella pratica dello sport o dell’attività fisica. Sempre nel 1929 venne costituito il primo Istituto di Medicina dello Sport presso il nuovo stadio di Bologna e negli anni successivi sorsero laboratori scientifici in varie città.

L’esigenza di una “Medicina dello Sport organizzata” era sentita all’epoca anche in campo internazionale: nel 1928, in occasione dei Giochi Olimpici, fu tenuto ad Amsterdam il primo Congresso internazionale di Medicina sportiva e poi, durante i Giochi Olimpici invernali di St. Moritz, venne costituita la Federazione Internazionale di Medicina Sportiva.

Nel 1930 la Segreteria Generale del C.O.N.I. diramò una circolare sull’obbligatorietà, per le Società sportive, di avere un medico sportivo.

Nel 1940 la Federazione fu trasformata in Servizio medico del C.O.N.I..

Nel 1945, ai sensi della Legge istitutiva dell’Ente in parola., veniva costituita la Federazione Medico Sportiva Italiana (F.M.S.I.), confermata Federazione del C.O.N.I. dal D.P.R. 28.3.86., N. 157.

Con la riforma dell’Ente, a seguito del D.L.vo 242/99 (Melandri), il nuovo Statuto della F.M.S.I veniva approvato dal C.O.N.I. il 13 ottobre 2000 e dal Ministero dei Beni Culturali con D.M. del 6 Dicembre 2000.

Associata alla Federazione Internazionale di Medicina dello Sport (F.I.M.S.), di cui detiene la Vice Presidenza con un proprio rappresentante, ed alla Federazione Europea (E.F.S.M.), la F.M.S.I. svolge le sue attività in armonia con le deliberazioni del C.I.O. e del C.O.N.I., garantendo imparziale autonomia tecnica, scientifica ed operativa.

La F.M.S.I. è un organismo tecnico costituito dall’organizzazione democratica scientifica ed operativa dei medici italiani specialisti in Medicina dello Sport che – nell’ambito globale dell’attività sportiva di cui all’art. 21 del nuovo Statuto C.O.N.I. – si dedicano alla tutela sanitaria delle attività fisiche e sportive, alla promozione di una coscienza sportiva quale fattore sociale di prevenzione e di miglioramento fisico e morale della popolazione, alla ricerca scientifica ed applicata sulle implicazioni psico-fisico-attitudinali dell’attività sportiva  nei suoi vari aspetti, alla didattica, ai contesti igienico-ambientali, agli accertamenti di idoneità relativi alle varie tipologie di sport e attività fisiche nonché alle valutazioni periodiche, alla prevenzione e difesa dai danni per la salute comunque indotti – per incidente, frode o dolo – in occasione di attività sportive e fisiche.

La F.M.S.I. collabora con l’Università, con le Istituzioni pubbliche e private che hanno comunque attinenza con l’attività sportiva e mette a disposizione delle Federazioni sportive nazionali, delle altre strutture sportive e di chiunque sia interessato la sua organizzazione periferica, le Associazioni Medico-Sportive provinciali, gli Istituti ed i Centri convenzionati; attraverso supporti operativi snelli ed efficienti in quanto gestiti direttamente dai medici i quali possono fornire tempestivamente le prestazioni perché non imbrigliati e ritardati da complicazioni burocratiche ed inutili appesantimenti formalistici e normativi.

Per i vasti settori di popolazione interessata, di ogni età e condizione, si può dire che la F.M.S.I. svolga funzioni preventive e sociali di rilevante interesse pubblico.

Il primo provvedimento in materia di tutela sanitaria delle attività sportive risale al 1950, con la L. 1055 che affidava tale incarico alla F.M.S.I., sia pure in maniera non esclusiva. Tale legge fu sostituita nel 1971, con pari finalità, dalla L. 1099, contenente anche le norme per prevenire e reprimere il doping.      

La F.M.S.I. aveva iniziato i controlli antidoping già nel 1960 e, per esigenze sportive, ha sempre continuato anche negli altri adempimenti di istituto per la tutela sanitaria degli atleti essendo e permanendo l’unica struttura operativa e competente su base nazionale ed a distribuzione capillare sul territorio in grado di espletarli in modo completo, ad integrazione o in sostituzione delle Strutture pubbliche successivamente designate ma carenti operativamente.   

tratto da Federazione Medico Sportiva Italiana

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