Per Una Corretta Occlusione

Dott. Giovanni Amarù

Medico Chirurgo Odontoiatria Posturologo

 

L’interesse dell’odontoiatra è da sempre stato focalizzato sulla ricerca della corretta occlusione dentale e del corretto rapporto fra mascellare superiore e mandibola.

Quando si parla oggi di una corretta posizione mandibolare,essa va considerata in relazione con il resto dell’apparato posturale; la letteratura e un sempre maggior numero di studi clinici dell’ultimo ventennio, hanno messo in relazione la posizione mandibolare con il corretto equilibrio posturale di tutto il corpo: la mandibola e tutti muscoli dell’apparato masticatorio svolgono, infatti, un ruolo fondamentale nel mantenere la posizione fisiologica del cranio; alla luce delle conoscenze attuali,possiamo quindi parlare di problematiche cranio-mandibolo-cervicali e non più di problematiche cranio-mandibolari o cranio-cervicali.
Eventuali distonie dei muscoli masticatori, causate da difetti occlusali, possono provocare disturbi posturali come cefalea, dolori al rachide e agli arti, proprio in virtù del ruolo attivo di tali muscoli a livello dell’equilibrio posturale corporeo.
Quando l’odontoiatra interviene sull’apparato stomatognatico del paziente deve per prima cosa verificare che le arcate dentarie del paziente si trovino in occlusione fisiologica; la presenza di una dislocazione mandibolare in posizione di massima intercuspidazione dentaria è il primo aspetto da considerare nella programmazione di un qualsiasi iter terapeutico.
Intendiamo come:

- Occlusione abituale fisiologica
Qualunque intercuspidazione con muscoli in tono e articolazioni temporo mandibolari asintomatiche

- Occlusione abituale patologica
Qualunque intercuspidazione in presenza di distonie muscolari e sintomi alle articolazioni temporo mandibolari.

In presenza di un occlusione patologica la prima cosa da fare è correggere questa disfunzione e portare la mandibola in una posizione terapeutica, ossia la posizione nella quale esista un corretto e simmetrico rapporto spaziale fra le arcate sup. e inf. insieme ad una corretta dimensione verticale con un'equilibrata attività muscolare bilaterale ed una funzione di dinamica articolare accettabile. È estremamente difficile realizzare un dispositivo senza interferenze orali nocicettive e trovare il giusto rapporto cranio mandibolo- cervicale se la componente muscolare del sistema stomatognatico è contratta.
La possibilità di poter decontrarre i muscoli nella diagnosi e terapia è un fattore estremamente importante; i dispositivi a disposizione dell’odontoiatra sono molteplici: semplici rulli di cotone, spessori in cartoncino, jig anteriori, placche occlusali o bite, biofeedback elettromiografico, T.E.N.S.
Tutti questi dispositivi hanno come scopo il rilassamento muscolare, o meglio una deprogrammazione con modifica degli schemi neuromuscolari esistenti:in poco tempo(da qualche ora a qualche mese) il sistema neuromuscolare si riprogramma in base alle nuove efferenze occlusali e trova una nuova posizione tridimensionale della mandibola.
Se questa occlusione è corretta il sistema neuromuscolare avrà dei miglioramenti rapidi e stabili nel tempo, se invece non si trovasse una occlusione corretta, il sistema presenterà di nuovo i sintomi, il paziente migliorerà nei primissimi giorni e poi subirà un peggioramento.
Poter decontrarre il sistema muscolare in fase diagnostica ci consente di valutare quali saranno i benefici a livello orale e a livello posturale; fra i vari dispositivi e sistemi proposti per la ricerca della posizione terapeutica o occlusione fisiologica in questo articolo vorremmo trattare del bite.
Già dal 1969 Lerman utilizzò delle placche idrostatiche per il trattamento delle disfunzioni ATM; l’Autore si era basato: sul concetto dei vasi comunicanti, le placche erano costituite da due sacchettini pieni di liquido e uniti da un tubo, in modo che il liquido spostandosi da una parte all’altra equilibrasse i carichi masticatori.
Il paziente deglutendo schiaccia i cuscinetti ed elimina automaticamente le interferenze occlusali poiché la maggior pressione su uno dei due cuscinetti farà defluire il fluido su quello opposto, innescando un meccanismo di riequilibrio muscolare; quindi semplicemente sfruttando dei riflessi neuromuscolari in modo involontario si riesce a a portare la mandibola in una posizione di equilibrio.
L’Aqualizer è stato il primo dispositivo messo in commercio che possedesse queste caratteristiche di semplicità ed efficacia ; ne sono stati commercializzati oltre un milione di esemplari.
Si presenta come un dispositivo di rilassamento immediato ,disponibile in tre misura e adattandosi praticamente a tutte le bocche. Vari studi effettuati con esami clinici e strumentali elettromiografia dimostrano l’efficacia di questo strumento, in sei otto minuti si hanno delle modifiche dei tracciati elettromiografici dei muscoli masticatori e la scomparso dei dolori ai muscoli masticatori.

Anche studi italiani confermano il riequilibrio elettromiografico dell’Aqualizer in pochi minuti.
Partendo da questi principi si è sviluppato un bite,  a ferro di cavallo che abbia la possibilità di ricoprire tutti i denti, come materiale si è usato del PVC medicale atossico, quello che meglio rispondeva alle caratteristiche tecniche.
Si sono usati come pazienti per svolger questa sperimentazione casi che si presentavano alla nostra osservazione per una sindrome algido disfunzionale con problematiche occluso-posturali.
Clinicamente attraverso palpazione si sono presi in esame i muscoli temporali, masseteri, pterigoidei laterali e l’Atm Prima e dopo inserimento del bite, a livello posturale si è usato la pedana stabilometrica e scoliosimetro.
Clinicamente i risultati sono stati lusinghieri dopo sei otto minuti, i pazienti presentavo una diminuzione o scomparsa del dolore a livello muscolare e Atm in una percentuale superiore al 90%.
Anche all’esame posturale il miglioramento del tracciato era evidente con miglioramento della distribuzione dei carichi fra arto destro e sinistro e a livello podalico fra primo, quinto metatarso e tallone.

Per l’analisi posturale abbiamo adottato un analizzatore posturale.
  

Situazione iniziale                              Situazione con bite     
                                                                                                                     
  

                                        

Conclusioni

Questo  dispositivo di rilevazione della posizione spaziale dei mascellari, consente di essere adottato sia livello diagnostico che a livello terapeutico e andare a migliorare e completare le tecniche che già adottiamo. Altro interessante campo di impiego e quando in ambito protesico abbiamo necessità di ristabilire una corretta dimensione verticale e riequilibrio del tono muscolare perso per patologie orali.
Crediamo che questo dispositivo possa trovare un ruolo importante nella metodiche già in uso da ogni odontoiatra senza andare a stravolgerle ma a completarle e facilitare la ricerca della posizione mandibolare fisiologica.

(In allegato l'articolo in .pdf)

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